La Biblioteca di Coco - Libri per raccontare la Shoah ai bambini
EMME EDIZIONI
"Anne Frank"
"Il mestolo di Adele"
EDIZIONI LAPIS
"Il cavaliere delle stelle"
"Fu Stella"
ORECCHIO ACERBO
"La finestra del Re di polvere"
di Pierdomenico Baccalario (Autore), Alice Barberini (Illustratore)
Anno di pubblicazione: 202356 pp., IllustratoPrezzo di copertina: 17,5€Età di lettura: dagli 8 anni.
Nel ghetto di Lublino, in una soffitta, c'è il regno di Henio, bambino ebreo. Ha un segreto e lo condivide anche con il suo migliore amico che ebreo non è. Dietro i vetri impolverati di una della finestre dell'abbaino si nasconde una meraviglia: un mondo diverso, forse un luogo di pace, diverso dall'orrore della guerra che si vede dall'altra finestra. Per chi è ebreo arriva il tempo di fuggire. Così la notte del 16 marzo Henio corre dal suo amico per convincerlo a scappare insieme, ma lui ha paura e resta. La mattina del rastrellamento Henio è sparito. Il suo amico lo cerca ovunque, anche in soffitta, dove lo aspetta una grande sorpresa: sul vetro della finestra impronte bambine e un nome che è un saluto. Pierdomenico Baccalario e Alice Barberini ci regalano un racconto commovente per rimuovere la polvere dalla Storia del ghetto di Lublino e immaginare un diverso epilogo, anche per Henio Zytomirsk.
"Il bambino del tram"
Emanuele dorme: è l’alba quando sua madre esce di casa per avvisare il marito che nel ghetto sono arrivati i tedeschi. Emanuele, svegliatosi per il trambusto, la vede dalla finestra che, sotto la minaccia di un mitra, sale su un camion tedesco. Corre per raggiungerla, ma lei con un calcio lo allontana. Da solo, disperato sale su un tram, la circolare, da cui scenderà solo dopo tre giorni. A quasi settant’anni dal rastrellamento del ghetto di Roma, una delle più commoventi storie del 16 ottobre 1943.Un racconto potente, direttamente distillato dalle parole del protagonista, Emanuele Di Porto.
"A chi appartengono le nuvole"
"La crociata dei bambini"
E’ un Brecht a cui non possiamo non dover molto per aver scritto anche questo, anche La crociata dei bambini a ricordarci che i grandi, grandi davvero, dei bambini non si dimenticano, ai bambini pongono occhio e cuore e quando sono capaci anche la penna.
E’ il Brecht de “beato il paese che non ha bisogno di eroi” che qui di eroi non ne fa comparire e non perché non ve ne sia bisogno ma perché questo paese – e non stiamo mica certo pensando alla Polonia del ’39 vero?! – oltre ai carnefici ha solo creature indifese, forti solo della loro umanità di cui nessuno tiene conto. Non eroi ma bambini, bambini che avrebbero bisogno non di eroi ma di adulti vivi e che alla vita tengono più che alla morte e al potere.
La crociata dei bambini è un libro che ai ragazzi e alle ragazze dovrebbe arrivare, certo un testo duro e crudo ma potente più di qualsiasi discorso contro la guerra, un testo che al centro non mette astratte ragioni a favore della pace, ma la sopravvivenza di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, le ragioni della vita contro quelle della morte perché la logica mortifera è l’unica che governa qualsiasi guerra.
"La casa sul lago"
"Fuorigioco. Matthias Sindelar, il Mozart del pallone"
"Bruno. Il bambino che imparò a volare"
"La portinaia Apollonia"
"L'albero di Anne"
"L'ultimo viaggio. Il dottor Korczak e i suoi bambini"
Il libro racconta attraverso gli occhi di un giovane ragazzo, Simone, la figura del dottor Korczak, Pan Doktor, e dei bambini della Casa dell’Orfano a Varsavia (un suo progetto e struttura di cui era direttore) a partire da quando, il 29 novembre del 1940, sono costretti a lasciare la bella casa al numero 92 di via Krochmalna per raggiungere il ghetto e vivere prima in una casa e poi (restringendosi sempre più le strade riservate al ghetto) in un’altra. Nel ghetto c’è la miseria, la fame e la morte, ma Korczak è un uomo che veglia sul proprio castello interiore e, con il suo stesso esempio, esorta i bambini a vegliare sul proprio. L’ultimo viaggio dei bambini della Casa dell’Orfano è quello del 5 agosto del 1942, quando i tedeschi arrivano all’improvviso e li mettono in marcia per raggiungere il treno che li porterà al campo di sterminio di Treblinka, a nord di Varsavia. Sono 192 bambini e 10 adulti, tra questi ultimi anche Pan Doktor che, nonostante gli fosse stata offerta la possibilità di restare (era una personalità molto nota), non volle lasciare i suoi bambini.La voce narrante, quella di Simone, tiene per mano Mietek, un bambino arrivato da poco all’orfanotrofio e di cui si prende cura come tutore; attraverso le sue parole conosciamo Korczak mentre racconta delle fiabe, la sua attenzione e il rispetto per i bambini, non stupidi ma neanche buoni per costituzione, conosciamo la Repubblica dei bambini, con il suo Parlamento, i suoi Deputati e un Tribunale in cui tutti potevano essere denunciati, adulti e bambini, nessuno esente.(You Kid)
Per saperne di più, potete leggere qui delle recensioni.
BECCO GIALLO
"La Shoah spiegata ai bambini.
La misteriosa scomparsa di aghi e spille dalla bottega dei fili di Nuvoletta Gentile"
"Charlotte Salomon. I colori dell'anima"
CITTÁ APERTA EDIZIONI
"I fiori della tempesta"
GALLUCCI
"Il gelataio Tirelli"
"L'orsetto di Fred"
"Il volo di Sara"
ACCO EDITORE
"Il sogno di Lilli"
EDIZIONI PAOLINE
"La bambina del treno"
GIUNTINA
EDIZIONI GRUPPO ABELE
"La città della stella"
RIZZOLI
"La domanda su Mozart"
KALANDRAKA
"L'inizio"
IL CASTORO
"La bibliotecaria di Auschwitz"
"Le valigie di Auschwitz"
MONDADORI
"Otto. Autobiografia di un orsacchiotto"
"Rosa Bianca"
"Ma c'è sempre l'arcobaleno"
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