Quando mi ritrovo a parlare con persone adulte che hanno sia dei fratelli più grandi che dei fratelli più piccoli, spesso mi capita di cogliere una nota di malcontento quando si affrontano alcuni temi legati al periodo dell'infanzia.
Non di rado, infatti, queste persone sottolineano come da piccoli si siano sentiti per alcuni aspetti trascurati dai propri genitori che, a detta loro, erano maggiormente concentrati sulle necessità del figlio più grande e di quello più piccolo.
Di conseguenza i "medi" sostengono di aver dovuto imparare a cavarsela da soli prima degli altri, in una sorta di lotta per la sopravvivenza ingaggiata con i propri fratelli per riuscire ad imporsi all'attenzione dei genitori e del resto della famiglia.
Non è mai opportuno generalizzare ma se penso alle mie esperienze personali, devo effettivamente riconoscere come in queste riflessioni ci sia un fondo di verità.
Mi è capitato spesso di conoscere famiglie in cui i figli "di mezzo" hanno mostrato di essere più indipendenti e più intraprendenti rispetto ai fratelli e a volte mi sono chiesta se fosse una casualità o se le due cose potessero essere effettivamente collegate.
Qualunque sia la risposta a questo dubbio amletico, ho la certezza che nella quasi totalità dei casi non ci sia una reale mancanza da parte dei genitori ma ciò non toglie che spesso ci sia comunque una piccola sofferenza nei figli che sentono di occupare una posizione "scomoda" in famiglia. È dunque necessario intercettare per tempo i loro dubbi per riuscire a rassicurarli e a donare loro serenità.
Questo è il delicato tema che viene trattato in questo delizioso albo illustrato che ha per protagonisti tre teneri topolini Clara, la sorella maggiore, Ben, il più piccolo e Marta che sta nel mezzo.
Marta manifesta fin da subito una certa insofferenza per il fatto di trovarsi sempre in mezzo in ogni situazione: nei giochi, a tavola, durante le liti e perfino di notte.
Ma in realtà a procurarle dispiacere è la sensazione di essere invisibile per la sua famiglia. Clara viene continuamente elogiata,
Ben è sempre il più coccolato
ma quando si tratta di Marta, qualsiasi cosa faccia viene considerata assolutamente normale, mai degna di nota.
Certa che nessuno si accorgerà della sua assenza, Marta se ne va di casa e si trasferisce dall'altra parte del giardino.
Qui fa amicizia con una rana che le mostra che stare "in mezzo" non è poi così male come sembra. Osservando la natura che li circonda infatti, possono constatare insieme che in mezzo ci sono sempre le cose migliori, le più dolci e le più preziose. Basta questo a far comprendere a Marta di essere a suo modo speciale e a farle venir voglia di tornare a casa.
La vita riprende come sempre e Marta si trova di nuovo ad essere in mezzo a tutto, ma questa volta è compiaciuta e felice perché ha la consapevolezza di essere anche lei speciale.
Infatti "solo quando si sta in mezzo, si è proprio al centro di tutto".
Lo consiglio a:
- gli amanti delle storie sui topolini
- i bambini che hanno bisogno di tornare a sentirsi speciali per la propria famiglia
MARTA STA NEL MEZZO
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